In un Paese conosciuto per la grande bellezza dei suoi paesaggi, anche l’uomo ha contribuito a creare capolavori. Si trovano città che sono gioielli architettonici, irriverenti musei da vivere con tutti i sensi, quartieri alla moda in cui immergersi.
È l’edificio australiano più iconico: la copertura esterna a gusci bianchi dell’Opera House è l’elemento architettonico che lo ha reso riconoscibile in tutto il mondo ed appare a chi entra nella baia di Sidney come una serie vele aperte sul promontorio artificiale di Bennelong Point, pronte a ricevere il vento proveniente dal mare.
È stata inaugurato il 20 ottobre 1973 alla presenza della Regina d’Inghilterra Elisabetta II ed è diventato Patrimonio Unesco dal 2007. Ospita ogni anno più di tremila eventi nelle sue tante sale e spazi interni, il più importante dei quali è la Concert Hall. Di notte è spesso illuminato da installazioni artistiche che usano il suo spettacolare tetto come gigantesco schermo.
Da molti è considerato il cuore artistico di Melbourne, un enclave di creatività e stravaganza, il lato alternativo della grande città. Tra le strade di Fitzroy si trovano oggetti vintage, locali interessanti e atmosfere bohémien. Passeggiare per le sue vie significa anche incrociare dipinte sui muri magnifiche opere di street art, come quelle del pittore iperrealista Smug o i grandi ritratti femminili di Rone.
Durante i weekend gli artisti si danno appuntamento al Rose Street Artists Market, vicino a Brunswick Street, un paio di miglia dal centro città; Gertrude Street è per gli amanti degli oggetti particolari proposti da tante piccole boutique, dai vestiti “second hand” alle rarità in vinile.
Canberra è la più grande città dell’interno dell’Australia, la capitale amministrativa della Nazione, ma anche un laboratorio architettonico in divenire. La “città giardino” nata a inizio novecento sul progetto di Walter Burley Griffin e Marion Mahony Griffin si è nel tempo arricchita di una serie di edifici futuristici che creano un vero e proprio circuito di visita.
Il punto di partenza può essere l’apice alto del National Triangle, la sezione urbana pensata per contenere i principali edifici amministrativi di Canberra. Qui, sulla Capital Hill, sorge la
New Parliament House, che ha la forma di due boomerang che si incrociano ed è sovrastato da un’imponente pennone di 81 metri.
Di notevole impatto è anche l’Australian Academy of Science, ospitata nello Shine Dome, o sarebbe meglio dire “l’Ambasciata di Marte”, come è affettuosamente chiamata per la sua inusuale struttura. Asimmetrico, destrutturato e frammentato, il National Museum sulla penisola di Acton rispecchia nel suo originalissimo aspetto esterno la varietà della propria collezione.
È conosciuto anche come CH2, la Council House 2 di Melbourne, edificio insignito dell’altissimo rating di sei “Stelle Verdi” per la sua ecosostenibilità. Rispetto alla precedente sede della municipalità cittadina, ha permesso da subito di ridurre dell’85% il consumo di elettricità, di abbassare al 13% le emissioni e di produrre un risparmio dell’acqua di oltre il 70% rispetto alla precedente sede municipale.
L’elemento green più d’impatto e spettacolare è costituito dalla facciata ovest: le lamelle frangisole in legno riciclato catturano la luce della mattina e proteggono dal sole nel pomeriggio, pronte ad adattarsi, tramite un sistema fotovoltaico, alle condizioni climatiche del momento. Scelta preziosa nella città delle “quattro stagioni in un giorno”.
Tra le immagini che celebrano l'inizio di ogni anno, ci sono i primi festeggiamenti nel Mondo, tra cui quelli a Sydney. Solitamente, i fuochi di artificio illuminano la notte australiana, con l’Opera House di lato e sullo sfondo l’Harbour Bridge.
L’imponente struttura è anche un punto di osservazione privilegiato sulla città, soprattutto per chi decide di affrontare i 1332 scalini che conducono alla sua sommità e consentono di ammirare la città letteralmente a 360 gradi.
Se l’arte ha il compito di destabilizzare e scuotere le coscienze degli spettatori, l’indirizzo da cercare è in Tasmania, a una dozzina di chilometri dalla capitale Hobart. Il fatto che sia nato dalla mente di un uomo fuori dagli schemi come David Walsh, giocatore d’azzardo professionista, fa del Mona (Museum of Old and New Art) il luogo di una esperienza davvero unica.
Apparentemente costituito da un solo piano, in realtà si sviluppa nelle viscere della terra per altri tre livelli, per trasmettere quella sensazione di pericolo a cui il creatore teneva molto. Tra i pezzi forti, ci sono opere di Warhol e Basquiat, ma anche la “Cloaca Professional” che riproduce l’apparato digerente, in tutto e per tutto.